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al testo di Alessandra Ponticelli Conti
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Amo i giorni dispari. Essi mi ricordano le nove rose che mi regalasti in quel novembre nel quale tutti gli alberi da frutto parevano dire- anche se lo sembriamo- noi non siamo morti. E- malgrado il cielo si divertisse a oscillare per non farsi trovare- fu quel sonno antico e provvisorio a far sì che persino io mi risvegliassi. Ed è da lì- da quegli alberi dei giorni dispari e da quelle nove rose rosse ch'io divenni- contemporaneamente- a giorni vita, altri morte. |
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